Le leggende sulle origini della città

Una delle più affascinanti leggende riguarda il re etrusco Fero, che, partendo da Ravenna, si spinse verso l’entroterra insieme a un gruppo di seguaci alla ricerca di nuove terre da colonizzare. Giunto in una pianura attraversata da un torrente, decise di fondare un insediamento che con il tempo si sarebbe trasformato in un villaggio prospero. Secondo la leggenda, la sua sposa, la principessa gallica Aposa, annegò nel torrente mentre cercava di raggiungerlo, e in suo onore il corso d’acqua prese il nome di Aposa. Ancora oggi, il torrente scorre nei sotterranei di Bologna, testimoniando la persistenza del mito.

Per collegare le due sponde del torrente, Fero avrebbe fatto costruire un ponte in arenaria, noto come "ponte di Fero". Questo ponte, realmente esistito, venne in seguito erroneamente chiamato "ponte di ferro". Secondo alcuni studiosi, la sua posizione originaria si trovava nei pressi dell’attuale via Farini, all’altezza di piazza Calderini.

Un altro racconto mitico narra che, durante un’estate particolarmente calda, Fero decise di fortificare il villaggio. Sua figlia, preoccupata per la sua salute, gli portò dell’acqua per dissetarlo. Per riconoscenza, il re decise di chiamare la città col nome della ragazza: Felsina.

Un’altra versione della leggenda attribuisce la fondazione della città a Felsino, un re etrusco discendente di Ocno, il semidio che, secondo Virgilio, fondò la città di Mantova. Successivamente, il figlio di Felsino, Bono, avrebbe rinominato la città Bononia, nome che storicamente si affermò dopo l’invasione gallica.

Le origini storiche di Bologna

Al di là delle leggende, le prime testimonianze archeologiche confermano che Bologna ha origini antichissime. L’area fu abitata già nell’età del bronzo (XII-X secolo a.C.), ma il primo nucleo urbano strutturato si sviluppò con gli Etruschi, che fondarono Felsina nel VI secolo a.C. La città divenne uno dei principali centri della cultura etrusca, come dimostrano le necropoli ritrovate nelle attuali zone di via Saragozza e della Certosa.

Nel IV secolo a.C., Felsina cadde sotto il dominio dei Galli Boi, una tribù celtica di origine boema. Questi popoli si stanziarono nella Pianura Padana e trasformarono la città in Bononia. Il nome Bononia, secondo alcuni studiosi, significa "città dei Boi", mentre altri ritengono che derivi dal termine gallico bona, che significa "città fortificata". I Galli influenzarono profondamente la cultura locale, lasciando tracce linguistiche che potrebbero aver contribuito alla formazione del dialetto bolognese.

Nel 189 a.C., Bononia venne conquistata dai Romani, che la rifondarono come colonia militare, dotandola di infrastrutture moderne, tra cui strade, acquedotti e un foro centrale. La città divenne un nodo strategico lungo la Via Emilia, favorendo il suo sviluppo economico e culturale all’interno dell’Impero Romano.