Anno 1188 – Bologna e la chiamata alla Terza Crociata
Tra fede, politica e impegno militare
L’anno 1188 segnò un momento decisivo per la cristianità europea: fu l’anno in cui l’eco della caduta di Gerusalemme nelle mani del Saladino – avvenuta nell’ottobre del 1187 – giunse anche a Bologna, scuotendo coscienze, pulpiti e palazzi comunali. Nelle piazze italiane, l’annuncio della Terza Crociata cominciava a risuonare con forza. Anche Bologna rispose all’appello.
? Il contesto: dopo la caduta di Gerusalemme
Nel 1187, la vittoria del sultano Saladino a Hattin e la presa di Gerusalemme rappresentarono un duro colpo per il mondo cristiano. Papa Gregorio VIII, e successivamente Clemente III, promossero una nuova crociata per riconquistare i luoghi santi. A Gisbona, nel gennaio 1188, i sovrani europei – tra cui l’imperatore Federico Barbarossa – decisero di partecipare alla Terza Crociata, ufficialmente lanciata nel 1189.
Anche i comuni italiani si mobilitarono. Bologna, città di antica tradizione comunale e già allora sede di una rinomata scuola di diritto, si unì all’entusiasmo collettivo con un proprio contingente.
⚔ I bolognesi in marcia: soldati, cavalieri e devoti
Le cronache coeve non riportano cifre precise, ma fonti locali e testimonianze successive parlano di un contingente consistente, forse composto da circa 2000 uomini, tra cavalieri, fanti e personale logistico. A guidare il gruppo erano probabilmente alcuni esponenti dell’aristocrazia cittadina, sostenuti da autorità religiose e laiche. La partenza avvenne nell’ambito della mobilitazione dell’Impero, sotto la guida di Federico Barbarossa, che avrebbe poi marciato verso Costantinopoli nel 1189.
Non si trattò, dunque, di una crociata “popolare” improvvisata, ma di una spedizione organizzata, sostenuta dalla struttura comunale e da confraternite religiose, secondo lo stile delle crociate ufficiali.
?♂️ Un viaggio lungo e incerto
Il viaggio dei crociati bolognesi fu lungo e pieno di incognite: dalla pianura padana attraversarono i Balcani, per raggiungere Costantinopoli e, da lì, l’Asia Minore. L’avanzata dell’esercito imperiale si scontrò però con le difficoltà del terreno, le tensioni con l’Impero bizantino e, infine, la tragica morte dell’imperatore Barbarossa nel 1190, mentre attraversava il fiume Calicadno in Cilicia.
Molti contingenti, disorientati dalla perdita del comando, si dispersero o si ritirarono. Altri, tra cui alcuni bolognesi, continuarono la marcia sotto i comandi secondari, tentando di raggiungere la Terra Santa via mare.
? A contatto con nuove culture
Per molti bolognesi, quella crociata rappresentò anche il primo contatto con mondi lontani: l’Impero Bizantino, le culture islamiche dell’Oriente, le coste della Siria e le città del Levante. Le testimonianze dirette tornarono a Bologna sotto forma di racconti, oggetti esotici, reliquie e pratiche religiose che influenzarono la vita culturale della città.
? L’eredità della partecipazione crociata
Al di là del risultato militare – la Terza Crociata ottenne solo parziali successi – la partecipazione bolognese contribuì a consolidare il ruolo della città nel contesto europeo, rafforzando i legami con l’Impero, con il papato e con le reti mercantili del Mediterraneo.
Inoltre, rafforzò il sentimento di identità religiosa cittadina: diverse confraternite si svilupparono proprio a partire da quei rientri, e alcune chiese locali ricevettero donazioni e reliquie provenienti dalla crociata.
? In conclusione
Nel 1188, Bologna non rimase indifferente al grande moto spirituale e militare che attraversava l’Europa. La partecipazione dei suoi cittadini alla Terza Crociata fu parte di una più ampia dinamica storica che coniugava fede, politica, ambizione e avventura. Una pagina che, pur tra luci e ombre, contribuì a forgiare l’identità di Bologna come città aperta al mondo e protagonista della storia medievale europea.