Tra il 493 e il 520 d.C. – Le Mura di Selenite e la città che si ritrae: Bologna nella Tarda Antichità
La transizione tra l’Impero Romano e i regni romano-barbarici segnò una fase di profonda trasformazione per le città dell’Italia settentrionale. Bononia, l’antica colonia romana, non fu risparmiata: con il crollo dell’assetto imperiale e la crescente insicurezza politica, la città visse un periodo di progressiva contrazione urbana, segnando l’inizio di una nuova epoca.
? La crisi urbana e l’impronta del Cristianesimo
Dopo la caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.), solo Ravenna, sede della corte imperiale, mantenne un ruolo di grande rilievo. Bologna, come molte altre città della Pianura Padana, perse centralità e vide ridursi drasticamente il proprio perimetro abitato.
In questo contesto, il Cristianesimo divenne l’elemento strutturante della nuova società urbana. La cattedrale di San Pietro sorse nei pressi del cardo massimo, vicino all’antico foro romano, mentre il complesso di Santo Stefano iniziò ad affermarsi come fulcro religioso e culturale, sovrapponendosi al precedente santuario di Iside, ormai in disuso. Lì fu istituita anche una necropoli cristiana.
Uno dei pochi riferimenti letterari sull’Emilia in questa fase è offerto da Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, che verso il 387 d.C. descrisse le città dell’area come “cadaveri di città semidistrutte” (semirutarum urbium cadavera), testimoniando un declino urbano già in atto.
✝️ Le Quattro Croci: memoria sacra e riorganizzazione dello spazio
Sempre secondo la tradizione ambrosiana, Ambrogio avrebbe visitato Bologna in più occasioni, partecipando al trasferimento delle reliquie dei martiri Vitale e Agricola nel complesso stefaniano e alla collocazione delle Quattro Croci, elementi religiosi ma anche simbolicamente urbanistici.
Queste croci processionali, oggi conservate nella Basilica di San Petronio, segnavano quattro punti cardinali della città cristiana nascente:
- Porta Ravegnana – Croce degli Apostoli ed Evangelisti;
- Via Castiglione/Via Farini – Croce delle Vergini;
- Via Barberia/Valdaposa – Croce dei Santi;
- Via Montegrappa/Porta di Castello – Croce dei Martiri.
Sebbene quelle oggi visibili risalgano al XII-XIII secolo, le colonne su cui poggiano sono di epoca romana, a testimonianza di una continuità fisica e simbolica con la città antica.
? Le Mura di Selenite: proteggere la città che resiste
Le Quattro Croci segnavano non solo un percorso sacro, ma anche il perimetro della nuova Bologna: più piccola, più raccolta, ma ancora viva.
Intorno a questo nucleo abitato sorse la Cerchia di Selenite, la prima cinta muraria post-romana della città.
La costruzione delle Mura di Selenite, databile tra la fine del V e l’inizio del VI secolo, è generalmente attribuita al regno di Teodorico il Grande (493–526), sovrano ostrogoto che promosse una fase di stabilizzazione politica ed edilizia in Italia.
Il materiale usato era la selenite, un gesso locale facilmente reperibile. I blocchi, spesso di reimpiego, erano montati a secco e presentavano misure variabili, anche se alcuni raggiungevano i 58 × 58 × 116 cm (2 × 2 × 4 piedi romani).
Questa cinta muraria racchiudeva solo un terzo della città romana originaria, con quattro porte principali:
- Porta Ravegnana, verso Ravenna;
- Porta Stiera, in direzione di Modena;
- Porta San Cassiano (o Piera), a nord;
- Porta Procola, verso sud.
Successivamente, per adattarsi alle mutate esigenze urbane, furono aperte altre porte, tra cui Porta Nuova, Porta di Castiglione e Porta di Castello, per consentire l’accesso alla Rocca imperiale.
? La “civitas rupta antiqua”: la città abbandonata
Le fonti medievali descrivono l’area esterna alle mura come “civitas rupta antiqua”, ovvero la “città antica in rovina”: una porzione abbandonata dell’impianto urbano romano, testimonianza visibile del mutamento epocale.
Ma non fu solo decadenza: quella città ridotta e riorganizzata seppe resistere, mantenere il culto, la memoria e la forma civica. Fu il nucleo da cui, nei secoli successivi, sarebbe rinata la Bologna medievale.
Conclusione
Tra il 493 e il 520 d.C., Bologna visse una delle fasi più delicate della sua storia.
Nel cuore della Tarda Antichità, tra crollo dell’Impero, diffusione del Cristianesimo e insediamento degli Ostrogoti, la città si ritrasse e si riplasmò.
Le Mura di Selenite e le Quattro Croci sono le tracce tangibili di questa transizione: segni di protezione e di speranza, che delimitarono una città più piccola ma ancora viva, pronta a risorgere nei secoli a venire.