1246 – Rolandino de’ Passeggeri: il Notaio del Comune di Bologna
Nel panorama politico e giuridico del Duecento bolognese, la figura di Rolandino de’ Passeggeri emerge come uno dei protagonisti più emblematici. Notaio, giurista e funzionario pubblico, nel 1246 assunse la carica di Segretario del Comune di Bologna, ruolo che lo pose al centro delle dinamiche istituzionali e giuridiche della città.
? La carriera e l’arte notarile
Rolandino nacque a Bologna intorno al 1215, in un’epoca di grande fermento politico e culturale. Formatosi nello Studium bolognese – all’epoca il più prestigioso centro europeo per lo studio del diritto – divenne un maestro di arte notarile. Il suo trattato, la Summa artis notariae, divenne uno dei manuali più diffusi per l’insegnamento della prassi giuridica nei secoli successivi.
Nel 1246, la nomina a Segretario del Comune lo inserì stabilmente nella gestione degli affari pubblici, nel cuore dell’amministrazione cittadina. La sua opera si distinse per la chiarezza formale, la fedeltà alle fonti e la capacità di sistematizzare atti e deliberazioni.
? Il Liber Paradisus: una rivoluzione giuridica
Anche se redatto formalmente nel 1256, il Liber Paradisus – il celebre documento con cui il Comune liberò circa 6.000 servi della gleba – fu il frutto di un processo culturale e politico di cui Rolandino fu uno degli artefici indiretti. In quanto segretario e notaio comunale, contribuì alla costruzione della struttura normativa e documentale che rese possibile questo atto rivoluzionario, unico in Europa per l’epoca.
Il documento prese il nome dal prologo: “Paradisum voluptatis plantavit Dominus Deus a principio”, un’allusione alla libertà come dono originario dell’uomo. La redazione venne affidata a quattro notai, tra cui – secondo alcune fonti – anche Rolandino. Il testo codificò la liberazione dei servi, con precise formule giuridiche e registri catastali.
⚔ La Battaglia di Fossalta (1249) e la cattura di re Enzo
Durante la guerra tra Bologna guelfa e l’imperatore Federico II, il 26 maggio 1249 le milizie comunali sconfissero le truppe imperiali nella Battaglia di Fossalta, catturando re Enzo, figlio naturale di Federico II e vicario imperiale in Italia. Enzo fu condotto a Bologna e rinchiuso nel Palazzo del Comune, che da allora porta il suo nome: Palazzo Re Enzo.
Rolandino fu testimone degli eventi e – secondo la tradizione – autore di alcuni atti ufficiali riguardanti la detenzione del prigioniero. È a lui che viene attribuita una celebre frase, rivolta ai messi imperiali che chiedevano la liberazione del principe:
“I bolognesi non sono canne di palude che si piegano a seconda del vento.”
Questa sentenza divenne emblema dell’orgoglio civico e dell’intransigenza comunale nei confronti del potere imperiale.
? L’eredità di Rolandino: tra scienza giuridica e memoria monumentale
La figura di Rolandino de’ Passeggeri sopravvive anche attraverso le arche sepolcrali che adornano le strade di Bologna: veri e propri monumenti civici che celebrano la memoria di giuristi, notai e glossatori. La sua tomba è oggi considerata un simbolo del prestigio intellettuale del Comune bolognese.
La sua opera ha influenzato profondamente la prassi notarile medievale e rinascimentale, al punto che la sua Summa venne studiata in tutta Europa e considerata una delle basi del diritto notarile occidentale.
? Conclusione
Rolandino de’ Passeggeri fu molto più di un semplice segretario comunale: fu testimone e artefice di una stagione straordinaria della storia bolognese, in cui la città si affermava come modello politico, giuridico e culturale. La sua penna e la sua voce hanno contribuito a plasmare un’idea moderna di giustizia e autonomia comunale, che ancora oggi rappresenta un’eredità preziosa nella storia civile dell’Europa.