Il grande incendio di Bologna del 55 d.C.: una città tra distruzione e rinascita
Nel 55 d.C., la città romana di Bononia fu colpita da un devastante incendio che ne compromise gravemente il tessuto urbano.
Anche se le fonti antiche non riportano dettagli diretti su questo specifico evento, gli incendi erano frequenti nelle città romane, a causa dei materiali edilizi infiammabili, delle costruzioni addossate e dell’assenza di sistemi antincendio organizzati.
? L’incendio del 10 agosto
Secondo la tradizione locale, il 10 agosto del 55 d.C. un violento incendio si sviluppò in una zona centrale della città. Le cause restano incerte: si è ipotizzato un fulmine, un braciere lasciato incustodito, o un incendio domestico accidentalmente propagatosi tra le abitazioni.
Complice il vento e la natura degli edifici – spesso realizzati in legno, canne e intonaci secchi – il fuoco si diffuse rapidamente, distruggendo case, botteghe, templi, strade e piazze. L’incendio colpì duramente l’area del foro cittadino, cuore della vita pubblica e commerciale.
? Le conseguenze per Bononia
Le conseguenze furono gravi: morti, feriti, perdite economiche e culturali ingenti.
Molti archivi, magazzini e edifici religiosi furono distrutti. L’economia cittadina, fondata sui traffici lungo la via Emilia, subì un brusco arresto.
In una società in cui il centro urbano rappresentava anche l’identità politica di una comunità, la perdita di monumenti e spazi pubblici fu particolarmente dolorosa.
? L’intervento di Nerone
Secondo alcune testimonianze tramandate dalla tradizione locale e da fonti successive, l’imperatore Nerone si trovava in visita ufficiale nella città o fu prontamente informato dell’accaduto.
Profondamente colpito dalla devastazione, promosse un intervento diretto per sostenere la ricostruzione, come già aveva fatto o farà in altri centri colpiti da calamità.
Nerone inviò a Bononia architetti, ingegneri e fondi pubblici, dimostrando attenzione alla riorganizzazione urbanistica secondo criteri più moderni e sicuri.
? La ricostruzione: una nuova Bononia
La ricostruzione, avviata rapidamente, fu l’occasione per ripensare il volto della città.
Le nuove norme edilizie, già adottate a Roma dopo incendi simili, furono applicate anche a Bologna:
- strade più ampie,
- edifici in muratura,
- limiti all’altezza degli edifici,
- nuovi sistemi di drenaggio e fognatura.
Si ipotizza la costruzione o ricostruzione del foro, di un teatro e di un anfiteatro, come parte del programma di monumentalizzazione urbana tipico dell’età neroniana.
Anche il sistema di approvvigionamento idrico fu probabilmente migliorato, con l’ampliamento di cisterne e acquedotti.
? Un’eredità duratura
Il grande incendio segnò una svolta per Bononia, che da città romana tradizionale divenne un centro urbano rinnovato, allineato ai nuovi canoni architettonici e urbanistici dell’Impero.
La ricostruzione segnò anche una rinascita economica, con la ripresa del commercio e delle attività artigianali.
L’evento, seppur traumatico, fu anche l’occasione per il rinnovamento e la proiezione della città verso il futuro.
Conclusione
L’incendio del 55 d.C., pur in assenza di dettagli nelle fonti antiche ufficiali, si inserisce in una dinamica storica ben documentata: le calamità urbane nell’Impero romano e la capacità, politica e tecnica, di trasformare la crisi in opportunità di crescita.
Bologna seppe risollevarsi grazie a un’efficace sinergia tra potere centrale e volontà cittadina, lasciando un segno duraturo nel suo paesaggio urbano e nella sua storia.