1271 – Il Conflitto di Polesella: Bologna sfida Venezia sulle Vie d’Acqua

Il confronto commerciale e doganale tra Bologna e la Serenissima

Nel 1271 si verificò un episodio significativo nel complesso mosaico delle rivalità tra città italiane: Bologna entrò in contrasto diretto con Venezia nei pressi di Polesella, lungo il corso del Po di Primaro. Sebbene spesso ricordato come una “battaglia navale”, si trattò più precisamente di uno scontro commerciale e politico, legato al controllo delle vie fluviali che collegavano Bologna al mare Adriatico.


? Contesto storico ed economico

Nel XIII secolo, Bologna era una delle città comunali più dinamiche dell’Italia settentrionale, non solo per il suo celebre Studium (Università), ma anche per l’attivismo politico e l’espansione dei suoi traffici commerciali. Al tempo, la navigazione fluviale rappresentava un asse vitale per il trasporto di merci, soprattutto attraverso il Po di Primaro, ramo meridionale del delta padano, che fungeva da collegamento con i porti di Comacchio e Ravenna.

Venezia, dal canto suo, dominava le rotte marittime e fluviali del nord Adriatico e imponeva pesanti dazi su ogni transito commerciale, in particolare sulle merci provenienti dall’entroterra padano, tra cui quelle bolognesi.


Lo scontro di Polesella

Il conflitto scoppiò quando il Comune di Bologna cercò di ridurre la dipendenza dalla rete doganale veneziana, tentando di imporre un accesso autonomo al mare attraverso l’intensificazione dei traffici su Reno, Idice e Po di Primaro. Venezia, percependo questo come una minaccia diretta alla propria supremazia, reagì militarmente nei pressi di Polesella.

Fonti cronachistiche locali riferiscono che Bologna riuscì ad ottenere una vittoria tattica, respingendo le navi veneziane e consolidando il controllo sulla tratta fluviale, grazie anche al supporto di contingenti alleati provenienti da Ferrara e Ravenna, interessati anch’essi a contenere il potere veneziano nella zona del delta padano.

Anche se non si trattò di una battaglia navale nel senso stretto, l’episodio del 1271 è considerato uno dei rari momenti in cui Bologna riuscì ad affermarsi su Venezia su un piano commerciale-strategico.


Conseguenze economiche e politiche

La “vittoria” a Polesella permise a Bologna di:

  • ridurre, almeno temporaneamente, la pressione fiscale imposta da Venezia;
  • rafforzare i collegamenti commerciali con l’Adriatico attraverso Ravenna e Comacchio;
  • incentivare lo sviluppo delle proprie attività manifatturiere, in particolare del settore tessile e della lavorazione del cuoio.

Questo successo contribuì inoltre a consolidare l’idea di un Comune autonomo e autosufficiente, capace di difendere i propri interessi economici con strumenti sia diplomatici sia militari.


? Memoria storica e simbolica

L’evento del 1271 è oggi ricordato come un momento di orgoglio civico per Bologna, tanto da essere evocato nelle cronache comunali e celebrato simbolicamente nei palazzi cittadini. Alcune fonti ritengono che l’espansione del Palazzo del Podestà in quegli anni sia stata anche un modo per ribadire l’autorità del Comune nei confronti delle potenze esterne, inclusa Venezia.


? Conclusione

La cosiddetta Battaglia di Polesella del 1271 non fu una guerra navale convenzionale, ma uno scontro emblematico di un’epoca in cui il commercio, i dazi e il controllo delle vie fluviali determinavano i rapporti di forza tra le città italiane. Bologna seppe affermarsi temporaneamente in questo contesto, dimostrando che la sua vocazione non era solo culturale, ma anche commerciale e strategica.