1325 – La Battaglia di Zappolino e il mito della Secchia Rapita
Tra politica, guerra e letteratura: uno scontro che segnò la rivalità tra Bologna e Modena
Nel cuore del XIV secolo, la città di Bologna fu protagonista di una delle più famose disfatte militari dell'Italia medievale, passata alla storia come la Battaglia di Zappolino, combattuta il 15 novembre 1325. Questo scontro militare, che coinvolse le truppe bolognesi e l’esercito modenese, divenne celebre nei secoli successivi grazie al poema eroicomico “La Secchia Rapita”, scritto da Alessandro Tassoni nel XVII secolo.
? Contesto storico: Guelfi contro Ghibellini
Nel 1325, Bologna era saldamente nel campo guelfo, schierata con il papato e retta da un governo comunale influenzato da importanti famiglie mercantili e banchiere come i Pepoli. Dall’altra parte, Modena, sotto l’influenza della dinastia Estense, era ghibellina, alleata dell’Impero e sostenuta da varie signorie dell’Italia settentrionale.
Le tensioni tra le due città erano antiche e si accentuarono nel corso dell’anno, soprattutto per il controllo di castelli strategici lungo il confine appenninico, come Monteveglio, Savigno e Zappolino, allora appartenenti all’area d’influenza bolognese.
⚔ La Battaglia di Zappolino: una disfatta per Bologna
L’esercito bolognese, forte di circa 30.000 uomini, si mosse per contrastare le incursioni modenesi. Tuttavia, la forza guelfa si trovò a fronteggiare una coalizione ghibellina composta da truppe modenesi, mantovane e reggiane, guidate da Passerino Bonacolsi, signore di Mantova, e Azzo d’Este.
Il 15 novembre 1325, nei pressi del borgo di Zappolino, la battaglia si risolse rapidamente in una rovinosa sconfitta per Bologna. Le cronache dell’epoca riportano che l’esercito bolognese fu preso alla sprovvista e messo in fuga in poche ore, lasciando sul campo centinaia di morti e numerosi prigionieri.
? La Secchia Rapita: il trofeo simbolico
Dopo la vittoria, i modenesi — in segno di scherno — sottrassero un semplice secchio di legno da un pozzo del centro cittadino di Bologna e lo portarono nella torre civica di Modena come trofeo.
Questo atto simbolico, apparentemente banale, divenne nei secoli successivi l’emblema della rivalità tra le due città. Alessandro Tassoni, nel Seicento, trasformò l’episodio in una satira poetica intitolata appunto “La Secchia Rapita”, opera che ridicolizzava la vanità delle guerre comunali italiane.
? Le conseguenze politiche
La sconfitta a Zappolino fu un duro colpo per Bologna. La città perse il controllo su numerosi territori appenninici, e la sua influenza regionale fu temporaneamente ridimensionata. Tuttavia, il Comune riuscì a mantenere la propria struttura politica e a evitare la conquista totale del suo territorio.
La battaglia segnò anche l’inizio del declino del sistema comunale, che pochi anni dopo avrebbe lasciato spazio a forme di governo signorili. La famiglia Pepoli, pur non responsabile della sconfitta, consolidò progressivamente il proprio potere, fino a diventare signoria di Bologna nel 1337, con l'appoggio papale.
? Conclusioni
La Battaglia di Zappolino del 1325 è un evento simbolico nella storia medievale di Bologna. Non solo rappresenta uno spartiacque militare e politico, ma è anche diventato un mito culturale, eternato dalla letteratura.
La vicenda della secchia rapita, da episodio di guerra a icona satirica del campanilismo italiano, dimostra come la storia possa trasformarsi in leggenda e continuare a influenzare l’immaginario collettivo per secoli.
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