3 giugno 1257 – Fine della Schiavitù a Bologna: la Rivoluzione del Liber Paradisus
Nel cuore del XIII secolo, la città di Bologna segnò una svolta epocale nella storia giuridica e sociale d’Europa: il 3 giugno 1257, il Comune emanò il Liber Paradisus, un atto pubblico che decretava la liberazione di tutti i servi della gleba presenti sul territorio comunale. Si tratta del primo provvedimento documentato in Europa che, su base collettiva, abolisce formalmente la condizione servile, anticipando di secoli il concetto di libertà individuale e dignità umana.
? Il Contesto Storico e Giuridico
Nel Duecento, Bologna era una delle città più evolute dell’Italia comunale: centro di commerci, artigianato e sede della più antica università d’Europa. Il Comune, retto da un sistema di rappresentanza popolare e aristocratica, cercava di rafforzare la propria autonomia politico-amministrativa, anche attraverso riforme sociali.
L’atto del Liber Paradisus si inserisce in un più ampio disegno politico: il rafforzamento del potere comunale a discapito dei feudatari, e l’inclusione dei ceti più bassi nel tessuto fiscale ed economico cittadino. I servi, infatti, non erano soggetti fiscali diretti: liberandoli, il Comune aumentava la base dei contribuenti.
? Cos’è il Liber Paradisus?
Il documento, redatto da quattro notai comunali, tra cui il celebre Rolandino de’ Passeggeri, prende il nome dall’incipit:
“In principio fecit Deus paradisum...”
“Dio creò l’uomo libero, come nel Paradiso”.
Il testo registra l’affrancamento di 5.855 servi della gleba, uomini, donne e bambini appartenenti a oltre 400 famiglie nobili o possidenti.
Il Comune pagò un riscatto simbolico, stimato in 10 lire bolognesi per gli adulti e 8 per i minori di 14 anni, compensando così i padroni per la perdita del “diritto servile”.
⚖ Le Implicazioni Politiche ed Economiche
Il Liber Paradisus rappresenta una straordinaria operazione giuridico-economica:
- Politicamente, sancì la supremazia del Comune sulle famiglie aristocratiche, limitandone il potere feudale.
- Economicamente, liberò una forza lavoro fino ad allora legata alla terra, che ora poteva partecipare attivamente alla vita produttiva urbana, pagare tasse e acquistare beni.
- Giuridicamente, segnò il passaggio dal diritto consuetudinario feudale a un diritto codificato fondato su principi universali, sviluppati grazie alla prestigiosa Scuola di Diritto dell’Università di Bologna.
?⚖ Il Ruolo di Rolandino de’ Passeggeri
Rolandino, uno dei massimi esponenti dell’arte notarile bolognese, fu redattore principale del Liber Paradisus. Era noto per la sua integrità e per la sua competenza giuridica: il suo lavoro è ancora oggi conservato nell’Archivio di Stato di Bologna.
? L’Impatto sulla Società Bolognese
L’abolizione della servitù segnò una svolta anche culturale:
- Rappresentò un atto simbolico di civiltà, che diede impulso a successive riforme sociali.
- Gettò le basi per una società più dinamica e urbanizzata, in cui anche gli ex servi potevano accedere a mestieri, proprietà e dignità personale.
- Bologna fu la prima città europea ad attuare una simile riforma strutturale su larga scala.
✍ Un'eredità ancora viva
Oggi, il Liber Paradisus è considerato uno dei documenti fondativi dell’identità civica bolognese. È esposto in copia all’Archivio di Stato, ed è oggetto di studi da parte di storici, giuristi e sociologi.
Il suo messaggio è ancora attuale: la libertà è un diritto naturale, non una concessione.
? Conclusioni
Il 3 giugno 1257 non è solo una data importante per Bologna, ma un momento epocale nella storia dei diritti civili in Europa. Con il Liber Paradisus, Bologna non solo affrancò migliaia di servi, ma affermò con forza il principio che la dignità umana è superiore a ogni vincolo sociale o feudale. Un esempio straordinario di progresso giuridico, sociale e politico.