1176: L'Allargamento della Città e la Costruzione della Cerchia dei Torresotti

La Difesa dell’Autonomia Comunale e la Minaccia Imperiale

Nel corso del XII secolo, l'Italia settentrionale fu teatro di un'intensa lotta tra i comuni e l'Impero. Federico Barbarossa, nel tentativo di riaffermare i suoi diritti sulle città ribelli, intraprese diverse campagne militari. Dopo la devastante repressione di Milano nel 1162, molte città lombarde e dell’Emilia cercarono di rafforzare le proprie difese per evitare la stessa sorte.

A Bologna, il podestà imperiale Guido da Sasso, pur essendo nominato dall’imperatore, non attuò una repressione violenta come accadde a Milano. Tuttavia, la città subì sanzioni economiche, la consegna di ostaggi e l’ordine di demolire le Mura di Selenite, ormai insufficienti per contenere la crescita urbana. In realtà, la demolizione fu solo parziale e simbolica, poiché Bologna aveva già iniziato a espandersi ben oltre quelle antiche mura.


La Costruzione della Cerchia dei Torresotti

Tra 1150 e 1176, Bologna si dotò di un nuovo circuito murario, la Cerchia dei Torresotti, così chiamata per le numerose porte-torri che ne scandivano il perimetro. La decisione di costruire una nuova cinta muraria fu dettata da esigenze difensive e dalla necessità di inglobare i borghi cresciuti fuori dalle Mura di Selenite.

Il nuovo perimetro cittadino si espandeva notevolmente, passando da 19 a 113 ettari e dando alla città una forma più circolare. Il sistema difensivo includeva:

  • Una cortina muraria solida, progettata per resistere agli assedi.
  • Fossati esterni, alimentati dal Canale di Savena per ostacolare gli attacchi nemici.
  • Strade parallele interne ed esterne per agevolare il movimento delle truppe e delle merci.

Questo nuovo assetto urbanistico è ancora visibile nel tracciato stradale odierno di Bologna.


L’Espansione Economica e l’Importanza dei Canali

Nonostante le tensioni politiche, Bologna visse un periodo di crescita economica. Fondamentali furono le nuove infrastrutture idrauliche:

  • Il Canale di Savena, scavato per alimentare i fossati delle Torresotti e controllato dal comune a partire dal 1176. Il monastero di Santo Stefano ebbe un ruolo centrale nella sua gestione, con 60 mulini e 14 capanne adibite alla produzione.
  • Il Canale di Reno, costruito poco dopo il 1180 grazie alla chiusa di Casalecchio, permetteva di portare acqua in città e alimentava attività industriali.

Queste opere permisero a Bologna di sviluppare un vero e proprio distretto proto-industriale, con mulini e officine che favorirono la crescita economica e la centralità della città nei commerci dell’epoca.


Conclusione

La costruzione della Cerchia dei Torresotti segnò una svolta nella storia di Bologna, trasformandola in una città più sicura e prospera. La combinazione di difesa militare ed espansione economica pose le basi per la crescita del Comune bolognese nel Medioevo, consolidandone l’autonomia nei decenni successivi alla sconfitta di Federico Barbarossa a Legnano nel 1176.