774 d.C. – Bologna entra nel Regno dei Franchi: la fine dell’era longobarda
L’anno 774 d.C. segna una svolta cruciale nella storia di Bologna e dell’intera Italia: con la conquista del regno longobardo da parte dei Franchi, guidati da Carlo Magno, terminò una fase storica e ne iniziò un’altra destinata a plasmare l’Europa medievale.
? Il contesto: Franchi, Longobardi e papato
Nel corso dell’VIII secolo, l’equilibrio politico italiano era dominato dalla tensione tra il papato e il Regno longobardo.
Dopo la morte del re longobardo Astolfo (756), i papi, preoccupati dall’aggressività dei suoi successori, cercarono protezione presso i Franchi, potente popolo germanico ormai stabilito nella Gallia.
Nel 754 e 756, il re franco Pipino il Breve, padre di Carlo Magno, intervenne militarmente in Italia e concesse al papa l’Esarcato di Ravenna e la Pentapoli, attraverso la celebre Donazione di Quiercy.
Questi territori, un tempo bizantini, avrebbero costituito il nucleo dello Stato della Chiesa, ma il controllo effettivo rimase in parte contestato.
⚔️ La conquista di Carlo Magno
Nel 774, Carlo Magno attraversò le Alpi per completare l’opera del padre. Dopo un rapido assedio, conquistò Pavia, capitale dei Longobardi, sconfiggendo il re Desiderio, che fu imprigionato in un monastero.
Carlo non “donò” il regno al papa, ma assunse personalmente il titolo di “Rex Langobardorum”, fondendo nella sua figura il potere franco e quello longobardo.
Tuttavia, egli confermò le precedenti donazioni papali, rafforzando l’autorità temporale del pontefice su ampie zone dell’Italia centrale.
? Bologna nel nuovo ordine carolingio
Anche Bologna, precedentemente caduta in mano longobarda sotto Liutprando nel 727, venne incorporata nei nuovi assetti territoriali.
La città non fu immediatamente annessa allo Stato Pontificio, ma rimase sotto la diretta sovranità del Regno franco, inserita nel sistema amministrativo carolingio, con funzioni militari e fiscali gestite da conti locali fedeli al sovrano.
Il confine tra le terre pontificie e quelle imperiali rimase sfumato, e la presenza di funzionari franchi nella zona bolognese è attestata anche in documenti successivi.
? Conseguenze politiche e culturali
La transizione dal dominio longobardo a quello franco portò una certa stabilizzazione, almeno iniziale, dopo anni di guerre.
La struttura ecclesiastica venne rafforzata, con maggiore dipendenza dalla Chiesa di Roma, e iniziarono a circolare elementi della cultura carolingia, come la riforma della scrittura (minuscola carolina) e l’incremento dell’attività monastica.
Tuttavia, Bologna restava ancora una città ridotta, lontana dal prestigio che avrebbe riconquistato solo nei secoli successivi, con la nascita del Comune e della sua università.
Conclusione
La conquista di Bologna da parte di Carlo Magno nel 774 rappresentò l’ultimo atto di un lungo conflitto tra longobardi, bizantini e papato, e segnò l’inizio dell’epoca carolingia.
La città entrò in un nuovo sistema politico e culturale, che avrebbe gettato le basi per l’Europa feudale e la rinascita urbana del pieno Medioevo.