899 d.C. – L’invasione degli Ungari e la devastazione di Bologna

Nell’anno 899 d.C., Bologna fu travolta da uno degli eventi più traumatici dell’Alto Medioevo: la prima grande incursione degli Ungari nella pianura padana. Una spedizione brutale, inaspettata e devastante che colse di sorpresa numerose città dell’Italia settentrionale, lasciando una scia di distruzione e terrore.

? Il contesto: la crisi dell’Italia post-carolingia

Alla fine del IX secolo, l’Italia era attraversata da una fase di profonda instabilità. Dopo la frammentazione dell’Impero carolingio, il potere imperiale si era indebolito, lasciando spazio a lotte tra re locali e signorie ecclesiastiche. Le difese territoriali erano disorganizzate, le città sprovviste di milizie adeguate, e i territori rurali vulnerabili.

In questo scenario, un nuovo pericolo emerse da oriente: gli Ungari, popolazione nomade proveniente dalle steppe dell’Europa orientale, abili cavalieri armati di arco composito, noti per la rapidità e violenza delle loro incursioni.

⚔️ L’invasione del 899: razzie in pianura padana

Nell’estate del 899, gli Ungari varcarono le Alpi orientali e dilagarono nella Val Padana. Le cronache parlano di una campagna fulminea che colpì Friuli, Veneto ed Emilia, culminando nella battaglia del Brenta, dove le truppe italiane subirono una pesante sconfitta.

Secondo tradizioni locali e testimonianze storiografiche successive, Bologna fu una delle città toccate dalla spedizione. La data del 18 agosto 899 è associata all’arrivo degli Ungari presso la città, che fu colta impreparata e saccheggiata. Gli invasori devastarono abitazioni, saccheggiarono le chiese e seminarono il terrore tra la popolazione, che in parte fu uccisa, in parte costretta alla fuga.

? Le conseguenze: una città ferita

La distruzione causata dall’incursione fu un colpo durissimo per Bologna. Le periferie furono incendiate, le risorse agricole depredate, e la popolazione decimata o dispersa.
L’evento accentuò il clima di insicurezza diffuso in tutta l’Italia altomedievale, evidenziando la necessità di una nuova stagione di fortificazioni, che avrebbe preso forma nei secoli successivi con la costruzione di nuove mura e castelli.

? Dopo l’invasione: un’epoca di rifondazione

L’invasione ungara del 899, pur non segnando la fine di Bologna, accelerò il processo di trasformazione urbana e difensiva. I centri abitati si compattarono, le autorità ecclesiastiche assunsero un ruolo crescente nella gestione del territorio e si avviò quel lento processo che porterà, nel giro di due secoli, alla rinascita del Comune medievale.


Conclusione

L’incursione degli Ungari del 899 è uno degli episodi più violenti e simbolici della decadenza dell’Italia post-carolingia. Per Bologna rappresentò un trauma profondo, ma anche l’inizio di una nuova consapevolezza politica e urbana, che nei secoli a venire avrebbe contribuito alla sua rinascita storica e istituzionale.