Anno 975 – La Torre dei Rodaldi: Un’Eco dell’Alto Medioevo Bolognese
Una Storia di Antica Maestosità
L’anno 975 d.C. segna, secondo alcune fonti tradizionali, la probabile costruzione di una delle più antiche torri gentilizie della città di Bologna: la Torre dei Rodaldi, attribuita alla famiglia omonima. Sebbene le fonti documentarie coeve siano scarsissime e non confermino con assoluta certezza l’esistenza della famiglia Rodaldi nei registri araldici del tempo, l’episodio si inserisce perfettamente nel contesto di un fenomeno architettonico e sociale che caratterizzerà Bologna nei secoli a venire: la proliferazione delle torri gentilizie.
Bologna nel X secolo: tra Sacro Romano Impero e potere vescovile
Nel 975 Bologna era una città in espansione, inserita nel sistema del Sacro Romano Impero, ma ancora fortemente legata al potere ecclesiastico locale. La città si trovava in una fase di transizione da centro episcopale a polo commerciale e urbano. Proprio in questo contesto iniziano a comparire i primi edifici a carattere difensivo e simbolico, come le torri private, costruite dalle famiglie nobiliari per protezione e prestigio.
La Torre dei Rodaldi: una testimonianza dell’ascesa urbana
Secondo la tradizione, la Torre dei Rodaldi fu voluta da Prencivalle Rodaldi, esponente di una stirpe che, pur non attestata in modo certo nei documenti ufficiali, viene ricordata in alcune cronache locali. La torre si sarebbe innalzata nella zona oggi prossima a via Santo Stefano, area strategica anche nei secoli successivi per le famiglie aristocratiche cittadine.
Come per molte altre torri bolognesi dell’epoca, la costruzione aveva funzioni multiple: difensiva, residenziale e simbolica. Elevare una torre significava mostrare autorità e potere in un tessuto urbano ancora frammentato e privo di vere istituzioni comunali.
Il Crollo del 22 febbraio 1389: un evento tragico
La Torre dei Rodaldi, secondo fonti locali, crollò improvvisamente il 22 febbraio 1389, causando danni estesi nell’area circostante. Furono distrutte le case della famiglia Bianchi, vicine alla torre, e subirono danni anche numerose abitazioni lungo via Santo Stefano.
Il crollo della torre – probabilmente dovuto al degrado strutturale accumulato nei secoli – non fu un caso isolato: in epoca tardo medievale, molte torri a Bologna vennero smantellate o rovinarono per vetustà, poiché non più necessarie in un contesto politico in cui il Comune e le Signorie avevano assunto il controllo militare.
Il Significato storico delle torri bolognesi
La torre medievale bolognese è oggi simbolo identitario della città. Le più note, come la Torre degli Asinelli e la Garisenda, sono sopravvissute fino a noi, ma centinaia ne furono costruite tra il XI e il XIII secolo. Studi recenti stimano che Bologna contasse fino a circa 100 torri nel suo periodo di massimo splendore urbano.
La Torre dei Rodaldi, anche se oggi scomparsa, rappresenta uno di quei tasselli fondamentali per comprendere l’evoluzione architettonica, sociale e politica della città.
Conclusione: memoria di pietra nella storia cittadina
Oggi la Torre dei Rodaldi non è più visibile, ma la sua memoria è parte integrante del patrimonio narrativo e culturale di Bologna. Le torri, simboli di un’epoca in cui le famiglie si facevano spazio nella città innalzando strutture imponenti, rimangono testimoni silenziose della transizione di Bologna da borgo vescovile a città comunale e poi universitaria.
La storia di questa torre ci ricorda come ogni pietra del passato contribuisca a costruire l’identità di una città. Anche quando non restano più che cronache e ricordi.